Una giornata splendida come solo Roma sa regalare (anche se è il 25 gennaio!) un buon augurio per questa Fashion Week romana al suo primo giorno di lavori. Un appuntamento che si ripete due volte l’anno e che gli addetti del settore attendono con entusiasmo. La capitale ha tanto da offrire ai Buyer intervenuti speranzosi di scovare nuove proposte ed idee originali ed in questo la città non è seconda a nessuno. Le tante Accademie sono vere e proprie fucine di talenti con tanti insegnanti in gamba e ricchi di esperienza capaci di trascinare i giovani in ricerca ed innovazione.
Giovanissimo, eppure con già un bel passato alle spalle, oggi il grande giorno di Filippo Laterza che ci ha lasciato senza fiato. Non vorrei sembrare di parte visto che mia figlia ha la sua stessa età, ma è un giovane talentuoso ed “onesto” verso i suoi ideali ed aspirazioni che persegue con tenacia e rigore per cui mi piace davvero tanto.
Ci ha proposto una coreografia inaspettata con modelli/statue ed abiti che dallo Shenzhen Fashion Festival arrivano ad AltaRoma. “Opera Orientale” è il titolo della collezione é un passaggio fra Oriente ed Occidente, un cammino fra culture e tradizioni, fra diversi stili e differenti visioni dell’arte. Il viaggio creativo di Filippo parte dalla “via della seta” per poi perdersi nei colori della pop art. Rimaniamo incantati quando sfilano le prime creazioni dove i toni del blu e del corallo si fondono alla luce dell’oro. Forme particolari delle gonne e delle cappe che riprendono una artigianalità antica. Poi emerge l’occidente, in particolare la moda anglosassone, e troviamo capi in tessuti classici rivisitati con contaminazioni di materiali come le frange e colori inaspettati che rivelano un gusto di una raffinatezza estrema. Malgrado la grandiosità della presentazione ogni capo è perfettamente indossabile in svariate occasioni.
Nel comunicato stampa Antonio Falanga sottolinea come : “si fondono i disegni Principe di Galles con le rose antiche inglesi e tutti i fiori del meraviglioso giardino, i broccati e soprattutto i fil coupé con speciali armature che con le tecniche del taglio dei fili di slegatura riescono a disegnare fiori e ghirlande che paiono tridimensionali e ricamati su fondi Principe di Galles e scozzesi.”
Pizzi, macramè e veli impalpabili per le spose che ci hanno fanno sognare e che ho potuto toccare con mano dietro le quinte al termine del fashion show (dove ci sono stati attimi di commozione) quando ho potuto congratularmi di persona con questo ragazzo serio, preparato ed anche molto umile a cui non si può non volere bene anche solo dopo aver scambiato “quattro chiacchiere”!
Perfetta, come sempre, l’organizzazione a cura di Grazia Marino.