AltaRoma: Sabato mattina al Guido Reni District / prima parte

Durante AltaRoma, oltre alle sfilate, si può prendere parte a numerose ed interessanti iniziative. Tra quelle da segnalare, anche perchè raggruppate in un luogo accessibile sia con i mezzi che con auto propria, gli spazi espositivi del Guido Reni District.  Malgrado il sole cocente passare una mattinata al District è stato particolarmente piacevole. Inoltre è il momento per confrontarsi con nuove generazioni, conoscere nuove persone, incontrare vecchi amici con cui fare del buon vecchio  gossip!  L’agenda era stata organizzata per avere tempo a sufficienza, tra una sfilata e l’altra, di osservare da vicino le creazioni finaliste per il progetto di fashion scouting dedicato ai giovani talenti della moda “Who Is On Next?”. Ideato e realizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia, si presenta al pubblico degli addetti ai lavori come un laboratorio di creazioni Made in Italy direttamente proiettato sui mercati internazionali. Vincitore di questa tredicesima edizione quale migliore collezione per la categoria prêt-à-porter Act n°1, disegnata da Galib Gasanov e Luca Lin, per la visione di una nuova generazione multiculturale che sposa tradizione e cultura street; per la categoria accessori, vincono a pari merito NicoGiani e Andrea Mondin: NicoGiani, brand di borse disegnato da Niccolò Giannini, per la trasversale ricerca tra arte e interior design racchiusa in un progetto rigoroso e funzionale, e Andrea Mondin, brand di scarpe, per la raffinata eleganza delle sue creazioni che traggono spunto dal mondo della haute couture.  Novità di questa edizione il PREMIO FRANCA SOZZANI, istituito da Altaroma e Vogue Italia in collaborazione con Camera Nazionale della Moda e Pitti Immagine.

Poi di corsa in sala due per la sfilata Soocha, brand finalista di “Who Is On Next? 2008”, nato dall’estro di SooJung Cha, con la sua collezione Spring Summer 2018 “Caution Soocha Area!!”. Soocha ama il pianeta in cui vive. Sa che per amarlo bisogna rispettarlo. Per rispettarlo non bisogna abusare di lui.  SOOCHA rielabora. Il compito degli artisti è rielaborare. Nella nuova collezione compaiono i segni di questa rielaborazione, di questa riflessione. Ecco il perché della presenza del simbolo del “PERICOLO RADIAZIONI”, che diventa un segno più generico dei pericoli che corre l’ambiente. “CAUTION” indica di fare attenzione, di stare attenti e di preservare, di conservare ciò che di più prezioso abbiamo. L’ambiente, la natura, il pianeta in cui viviamo E poi “GODZILLA”. Nell’immaginario collettivo, l’essenza stessa della paura determinata dallo strapotere della tecnologia, dell’uomo che risveglia forze pericolose. Oltre che ovviamente il richiamo a una cultura pop, che ci ha permeati tutti. E infine ci sono i “FIORI”, simbolo della vita che nasce, della natura che riprende il suo corso, del lungo inverno che finisce e della primavera che inizia. Una collezione che riflette su uno dei temi più importanti del nostro tempo, con leggerezza ma anche consapevolezza.

Accolti dall’intenso profumo d’insenso (da chiesa!) ecco aprirsi la mostra VANITAS / L’abito tra sacro e profano. Ispirata al film “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore (2013), l’esposizione è strutturata in forma di grande quadreria suddivisa in due distinte gallerie di ritratti, civili ed ecclesiastici, datati tra la fine del ‘700 e i primi del ‘900, in cui i protagonisti, oltre ai soggetti rappresentati, sono gli abiti da questi indossati. Dal ritratto di posa ufficiale atto a celebrare il prestigio e il potere di papi, cardinali o casati nobiliari, passando per il ritratto commemorativo e il ritratto interiore di fine ‘800. Inoltre, una selezione di abiti ecclesiastici, pianete e dalmatiche liturgiche, in dialogo con abiti di alta moda di ispirazione sacerdotale. A creare una contestualizzazione più profonda e un’immedesimazione più intima con i soggetti ritratti nei dipinti, in mostra anche due tipologie di “studioli” attribuibili a due personaggi ideali, uno studioso e un ecclesiastico. Due spazi privati allestiti con oggetti, libri e sculture da collezione. Tra ostensori, paramenti liturgici, agiografie da un lato e raccolte enciclopediche, miniature e curiosità dall’altro, il percorso espositivo traccia un’ipotesi di racconto per immagini, tra sacro e profano, attraverso le raccolte di un appassionato collezionista privato la cui bramosia di conoscenza lo rende oggi custode di una memoria storica.

Fine prima parte

 

 

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