MFW: BOSIDENG OMAGGIA LEONARDO ED IL GENIO ITALIANO

Un magnifico giardino, all’interno di un sontuoso palazzo storico al centro di Milano, è stata la location ideale per la presentazione delle collezioni uomo/donna per questo autunno/inverno  di Bosideng.

Casa degli Atellani è  uno scrigno delle meraviglie che racconta cinquecento anni di storia : prima residenza di Ludovico il Moro, in seguito donata alla famiglia degli Atellani che ha ceduto la vigna al maestro fiorentino (a Milano per dipingere l’Ultima Cena). Proprio la storia di questa Dimora è stata fonte d’ ispirazione per Il direttore creativo, Pietro Ferragina  che ha prima sognato e poi realizzato l’intera collezione che si è rivelata un vero e proprio omaggio a Leonardo da Vinci e al genio Italiano.

Forte del successo ottenuto durante le presentazioni delle collezioni durante  la New York Fashion Week (2018), la London Fashion Week (2020) e aver debuttato alla Milan Fashion Week nel 2019, Bosideng mette in campo l’ eleganza antica del saper fare portando in passerella una collezione co-ed di abiti e accessori dalla regia accurata che riprende gli elementi autenticamente rinascimentali così come quelli disegnati da Pietro Pontaluppi, geniale progettista della borghesia milanese che visse qui a lungo.

Gli ospiti sono stati accolti con molte attenzioni in un allestimento moderno con tocchi orientali dati dal bianco delle sedute a cubo e dal laghetto di ninfee, la lattina con acqua brendizzata è stata molto apprezzata vista la temperatura delle prime ore del pomeriggio!

Le losanghe dei dipinti parietali, i motivi dei soffitti affrescati e della sala dello Zodiaco, così come l’orifiamma della cancellata, sono trasposti su giacche a abiti, trapuntati, assemblati e ricamati artigianalmente con fili di seta, cristalli e perle.

La collezione gioca sugli opposti per occasioni d’uso, silhouette e tessuti. Mini baby doll, gonne ad A, short e sobri look maschili si contrappongono a crinoline dress, dalle gonne ampie e corsetti con stecche di balena dalle maniche a prosciutto.

I fit slim si fanno via via più loose e esplodono nelle silhouette puffy del grand finale. I tessuti naturali sono mixati a quelli tecnici, utilizzati per le giacche windbreaker. In collezione: seta, satin di nylon, organza, lana, chiffon armaturato ma anche lana, bouclé, Gore-Tex e scuba.

Plissettature, goffrature, rouches doppiate, ricami a rombo e applicazioni 3D sono realizzati a mano. Questi ultimi esprimono al meglio la delicatezza e l’eleganza del ricamo di Suzhou realizzato su telaio manuale, uno dei quattro stili più antichi della Cina. Lavorazioni ricche e raffinate ispirate dall’aria magica del palazzo e declinate nei colori bianco e nero con qualche elemento color grano.

Anche gli accessori, che ho trovato davvero originali e desiderabili, hanno contribuito a donare ad  ogni look un effetto “wow” come scarpe e stivali recuperate dallo “stile di corte”. Mi sono innamorata delle maxi, ma sopratutto delle mini borse portate a “grappolo” . Gli occhiali da sole sono stati realizzati in collaborazione con Saturnino Eye Wear, firmata dall’eclettico musicista Saturnino Celani.

Dopo il successo di Milano sono certa che lo show riceverà la stessa accoglienza nelle principali capitali fashion europee e asiatiche, alla riscoperta dell’antica via della seta.

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