A testa alta: una questione di portamento!

Preparando il nuovo Corso per Hostess da Crociera e Yacht ho tirato fuori del vecchio materiale usato già una decina di anni fa per i Corsi di Hostess e Promoter e ho pensato di proporvi gli appunti relativi al portamento, poiché ultimamente non viene molto considerato. Il Portamento però è la chiave che rende più bello il vostro abito e voi irresistibili.

A voi le mie perle di saggezza:

Meglio non farne una questione di centimetri. Più che una somma di segmenti corporei armoniosamente (o meno) assemblati, la statura è quasi uno stato mentale.

Pensa alto. Alza la testa, raddrizza la schiena, pancia in dentro e bacino in avanti (come se un filo invisibile ti tirasse dalla sommità del capo). Una buona postura ti fa sembrare più slanciata, persino più audace, sicura di te. Ti fa più bella. La vera eleganza sta nel portamento, oltre che nella qualità e nel taglio dell’abito. 

Non è solo una questione di stare dritte fondamentale è ciò che abbiamo dentro : «Il modo di stare in piedi, di occupare lo spazio, di come ci si muove, racconta moltissimo di noi, la percezione che abbiamo di noi stessi, la dose di autostima.

Una postura con spalle incassate, contratte e testa lievemente abbassata corrisponde spesso a un atteggiamento di difesa e chiusura, a tonalità depressive. Al contrario una testa troppo alta, con mento e petto protesi in avanti si accompagna quasi sempre a un’attitudine aggressiva. Condizioni di disagio che a volte si esprimono con mal di schiena, emicrania di tipo tensivo.

Per molti è l’occasione per cercare un aiuto competente e ricominciare ad ascoltare il proprio corpo. E per scoprire che il lavoro sulla postura a volte corrisponde anche a un lavoro su se stessi, sulla propria identità. Perché un bel portamento significa prima di tutto che i vari segmenti del corpo – testa, spalle, busto, fianchi, ginocchia, piedi – sono armonicamente allineati senza forzature né rigidità, rispettando le normali curvature della schiena.

Che non deve essere troppo arcuata – come nelle persone di colore, che spesso vanno incontro a problemi dati dall’iperlordosi – ma nemmeno troppo dritta – come capita a chi fa danza. Si tratta di verificare che tutti i recettori dell’equilibrio – occhi, denti, pelle e soprattutto i piedi – siano a posto: la capacità di muoversi bene nello spazio è dovuta a questi potentissimi sensori.

Poi bisogna combattere le cattive abitudini e ce ne sono parecchie: lavorare ingobbite al computer, accavallare troppo spesso le gambe, portare sempre i tacchi alti – che costringono il bacino in avanti sovraccaricando il tratto lombare – stare seduti a “sedere in fuori” senza un cuscino o uno schienale,

sollevare pesi senza flettere le gambe scaricando così tutto il lavoro sulla colonna, ma anche un piercing all’ombelico, possono causare contratture muscolari fastidiose per la schiena.

Infine c’è un elemento importante. Lavorare sul respiro e concentrarsi sul diaframma, che sta proprio al centro del corpo è il modo migliore per stare dritte e camminare bene.

Si può cominciare con un semplice esercizio: dritte, con le mani alte sui fianchi e gli occhi chiusi, respirare profondamente, immaginando che i piedi siano radici ben ancorate al terreno. Le mani appoggiate alla cassa toracica ci aiuteranno a diventare più consapevoli dell’aria che prima espande i polmoni e poi li svuota. E a sentire che la nostra stabilità parte proprio da lì.

È la chiave del pilates, che lavora sui vettori di forza verso l’alto e il basso per distendere e armonizzare tutto il corpo». Un esercizio apparentemente semplice, che dovrebbe diventare pratica quotidiana.

Se questi consigli vi sono stati utili raccontatemelo nei commenti!

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