Il vocabolario della moda sostenibile

Sono da sempre appassionata di moda vintage per numerose ragioni. La prima è sicuramente perchè la fattura degli abiti e la qualità dei tessuti sono di gran lunga migliori di quelli di oggi. Secondo mi piace molto l’idea di indossare un capo che abbia una storia e non ultimo perchè buttare qualcosa di prezioso se possiamo donargli una seconda opportunità?

Come è cominciata questa passione? Due delle mie zie preferite grandi amanti della moda e del buon vestire erano, negli anni “50, quelle che oggi chiameremmo “socialite”. E’ stato a casa loro che ho conosciuto il concetto di stanza guardaroba! Ancora ricordo quella stanza magnifica con armadi le cui ante erano ricoperte da tessuti di pregio ed al centro c’era un enorme specchio ed una poltrona! La mia fortuna è stata avere la loro taglia! Da quando avevo solo 14/16 anni ho iniziato ad indossare meravigliosi abiti che anche negli anni “80 sembravano essere appena usciti dalla sartoria. Anche oggi posseggo alcuni capi che mi sono stati tramandati compresa una collezione di cappellini fatti da una modista che all’epoca aveva l’atelier in Prati a Roma, ed una altrettanto ben fornita collezione di borsine da sera ricamate, damascate, con piume, pailletes e chi più ne ha ne metta! Mia figlia, e le sue amiche, hanno avuto per anni a disposizione molti pezzi per le loro feste! Così la storia continua…

Attualmente sono una grande fan di Vinted! Credo sia un’ottima opportunità per disfarsi di capi che magari ti sei stancato di vedere o non ti entrano più e sono un meraviglioso “regalo” per chi lo riceve. Per me non è una questione di affari, ma di scambio.

Di moda sostenibile si parla molto così come delle battaglie contro il fast fashion e prossimamente vorrei approfondire questo argomento, ma oggi mi vorrei concentrare sulla terminologia che ruota attorno alla moda sostenibile, perchè mi è capitato di sentire varie mostruosità al riguardo! Chiariamo quindi i termini principali.

Iniziamo proprio dal termine VINTAGE . Lo sapete che viene dal francese “vendenge” ovvero vendemmia e sta ad indicare capi di pregio di almeno venti anni e quindi di valore proprio come le buone annate dei vini? Ecco ora lo sapete!

Se un capo di buona fattura vintage viene rimesso in commercio si definisce RIUSO da distinguere dal RICICLO perchè in questo caso il capo viene modificato oppure se ne usano solo alcune parti.

Il riciclo creatico è detto UPCYCLING quando crea capi di pregio con valore aumentato, ma esiste anche un riciclo che utilizza le materie prime con un valore inferiore, In questo caso è DOWNCYCLING.

RICICLABILE Un capo per essere riciclato deve essere realzzato al 100% da fibre dello stesso tipo, meglio se di origine naturale come lino, cotone, lana. Gli indumenti misti non sono riciclabili o comunque i procedimenti sono costosi ed altrettanto inquinanti e quindi non si fa!

In alcuni casi particolari come ad esempio una cerimonia o una festa possiamo anche NOLEGGIARE un’abito. Esistono negozi ben forniti ed organizzati anche con pezzi di marca, ma possiamo anche pensare di BARATTARE alcuni pezzi con le amiche. Che ne pensate di organizzare uno SWAPP PARTY ? Nato nel 2000 negli USA e poi diffuso nel mondo è un evento in cui le persone si scambiano abiti o oggetti purchè in buone condizioni: un buon esempio di economia circolare. In Italia le città più attive sono Roma e Milano ed esiste anche una APP : SWAPUSH. Perchè non trovare un’occasione per fare qualche scambio e passare un pomeriggio originale con le amiche?

Fatemi sapere nei commenti come è andata!

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