E’ in corso la mostra dedicata a Frida Kahlo al Museo della Fanteria a Roma organizzata da Navigare fino al 20 luglio prossimo dove oltre alle foto iconiche dell’artista troviamo la riproduzione di vestiti messicani che Frida ci ha fatto conoscere.
Il Messico è un territorio multiculturale in cui convergono tradizioni e consuetudini diverse, tutte ancorate al passato e all’eredità preispanica. Le piramidi maya, i templi aztechi, l’architettura coloniale e le cosiddette “città magiche” riuniscono 10 diverse tradizioni e 35 luoghi scelti dall’Unesco come patrimonio culturale dell’umanità.
Le 68 etnie presenti in Messico rendono questo Paese straordinariamente ricco dal punto di vista culturale e artigianale, anche in riferimento al settore tessile, nel quale si contano centinaia di abiti tipici, tra cui sono particolarmente rilevanti quelli degli stati di Jalisco, Yucatan, Puebla y Veracruz, senza dimenticare l’abito tehuana di Oaxaca, che contraddistinse lo stile di Frida.

Nonostante i continui interventi chirurgici, gli aborti, l’amputazione della gamba, le ricadute che ne rendevano cagionevole lo stato di salute e i tradimenti di Diego, Frida mise in mostra le sue opere a Città del Messico, New York, Parigi e Londra. Il suo autoritratto “El Marco -1939” fu la prima opera di un artista messicano del XX secolo ad essere acquistata da un museo di fama internazionale quale il Louvre.
Frida entrò in contatto con personaggi di alto calibro, che avrebbero fatto la storia. Tra questi, Pablo Picasso, Salvador Dalí, Elsa Schiaparelli, Henry Ford, León Trotsky, André Breton, Vasili Kandinsky, Marcel Duchamp, Juan O Gorman, Leonora Carrington, Orson Wells, Dolores del Río, Chavela Vargas e Anson Goodyear, ecc. Tuttavia, non perse mai di vista la realtà. Eclettica, bohémien e rivoluzionaria, Frida era un’artista – e ancor prima una donna – dotata di un sarcasmo che le spalancava ogni porta. Oggi viene ammirata non solo per la sua arte e i suoi successi, ma anche perché simboleggia l’invalidità, la libertà sessuale, la donna autosufficiente e la lotta contro le disuguaglianze, l’ingiustizia e la violenza di genere.
Frida è stata una musa per l’industria creativa e per artisti di vario genere, tra i quali vale la pena menzionare i Coldplay, i Red Hot Chili Peppers, Joaquín Sabina e Madonna. Tutti hanno tratto ispirazione da Frida per i propri pezzi o discorsi.
In ambito cinematografico, l’attrice Salma Hayek, moglie del tycoon della moda François-Henri Pinault, ha interpretato il ruolo di Frida nell’omonima pellicola di Hollywood, vincitrice di due premi Oscar. Analogamente, la Pixar Animation Studios ha prodotto un film d’animazione per il Giorno dei Morti chiamato “Coco”, proiettato per la prima volta al cinema nel 2017 e vincitore di due Oscar.
Nel campo della moda, Frida è stata fonte di ispirazione per stilisti e case di moda internazionali quali Jean Paul Gaultier, Dior, Louis Vuitton, Givenchy, Kenzo, Carolina Herrera, Salvatore Ferragamo, Roberto Cavalli, Moschino, Alberta Ferretti, Missoni, Delpozo, Dolce & Gabbana, Valentino, Vans, Nike e Zara. Forse è per questo che, a quasi 60 anni dalla sua morte, Vogue Messico ha deciso di dedicarle una copertina.
Frida utilizzò abiti tipici di diverse regioni del Messico come simbolo di vicinanza ed empatia col popolo. Era, senz’altro, particolarmente legata all’abito tehuana di Oaxaca, lo Stato di cui era originaria la madre, essendo peraltro quella Tehuana l’unica cultura matriarcale del Messico, in cui le donne sfoggiavano con orgoglio il loro essere lavoratrici ed autosufficienti.

Una tradizione artistica, quella Tehuana, dove le sfumature di colore dei petali di un fiore ricamato sono indice di un elevato status sociale.
In questa mostra il pubblico viene introdotto nel magico mondo del vestiario di Frida, offrendo esempi concreti del suo look attraverso abiti adornati con originali ricami realizzati da artigiani messicani. Un lavoro che è frutto di una profonda ricerca sul campo e dello studio di fonti documentali. Vale la pena andare a “toccare con mano”!
Testo liberamente tratto dal materiale stampa relativo alla mostra “Frida Kahlo: Througt the Lens of Nickolas Muray” la mostra si svolge all’interno del Museo della Fanteria a Roma e sarà visitabile fino al 20 luglio 2025

