Caramì, brand italiano di lingerie e activewear fondato nel 2016 dalle sorelle fiorentine Carlotta e Camilla, annuncia con orgoglio la sua trasformazione in Società Benefit.
Lo fa in modo autentico e coerente: senza modificare il proprio nome, perché per Caramì non conta tanto ciò che si dichiara, ma ciò che si fa. Una scelta che riflette la volontà di comunicare i propri valori non solo con le parole, ma con azioni concrete.
Da sempre impegnata a far sentire ogni donna a proprio agio attraverso capi Made in Italy che uniscono tradizione, innovazione e qualità, Caramì formalizza oggi i principi che ne guidano il percorso sin dalle origini: empowerment femminile, inclusività, sostenibilità e artigianalità.
Come Società Benefit, Caramì identifica quattro pilastri d’impatto che guideranno il suo operato:
- Prodotto – Un modello di produzione etico e sostenibile, con filiera corta, artigiani locali, materiali a basso impatto ambientale e attenzione al recupero degli scarti.
- Donne – Promozione dell’empowerment femminile, inclusività nei prodotti, team al femminile e partnership con realtà guidate da donne o dedicate al benessere femminile.
- Disturbo alimentare – Tema che ha ispirato la nascita dell’azienda: Caramì si impegna nel sostegno attivo a strutture e percorsi di cura per aiutare le donne a riscoprire fiducia e benessere.
- Il volano – Diffondere un nuovo modello di business nella moda, creando sinergie con altre Società Benefit e promuovendo un’industria più responsabile e innovativa.
Entrare nel mondo delle Società Benefit significa assumere un impegno concreto e statutario verso il bene comune. Caramì si unisce così a una rete in crescita che conta oggi circa 5.000 realtà in Italia, contribuendo a innalzare gli standard del fare impresa.
“Il nostro obiettivo è creare lingerie di alta qualità che celebri la bellezza autentica di ogni donna, promuovendo benessere, sostenibilità e accettazione di sé” – dichiarano le fondatrici Carlotta e Camilla.
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