Anche Anguillara Sabazia ha le sue “chicche” grazie all’opera di persone molto attive nel mondo della cultura come Maria Montori direttrice della Biblioteca Comunale Angela Zucconi (altra grande donna!) che al Largo dello Zodiaco ha organizzato una serata molto interessante con un’ospite d’eccezione: Dacia Maraini.


La scrittrice, onorata del Premio Campiello ed altri innumerevoli riconoscimenti, è stata molto disponibile con il pubblico rispondendo alle tante domande che ci hanno portato ben oltre l’orario stabilito. Due ore all’insegna della storia, anche personale, che ci arricchito moltissimo dal punto di vista umano.
La serata si è aperta con i saluti del vice sindaco Silvio Bianchini e ha proseguito attraverso le tante curiose domande ad un passaggio storico interessante in cui abbiamo incontrato a Roma, nei bar e ristoranti degli anni “70, artisti del calibro di Guttuso, Fellini, Visconti, Pasolini, Elsa Morante .
“Al caffè Rosati ero solita incontrare artisti solo per il piacere di comunicare, la piazza era luogo di cultura e condivisione…credo che il mondo virtuale di oggi abbia perso molto di questo aspetto condiviso con gli occhi….l’unico posto oggi in cui si vive il corpo a corpo con l’artista è il teatro…”
Partendo dal suo ultimo libro, Chiara D’Assisi , Dacia Maraini puntualizza la sua visione atea sottolineando il valore storico e femminista del personaggio così “avanti rispetto alla sua epoca” e ci accompagna nel medioevo con occhi nuovi.
Una vita fuori dall’ordinario a cominciare dai ricordi di Fosco Maraini , suo padre antropologo , grazie al quale ha conosciuto e viaggiato molto. Uomo di grande coraggio che nei campi di concentramento in Giappone non esita a sfidare il suo carceriere pur di salvare le sue figlie. Hanno fatto parte della sua vita personaggi di grande valore etico e morale e ne ricorda uno in particolare Giovanni Falcone e con l’occasione sottolinea la differenza tra modello ed eroe “l’eroe è qualcosa di esterno, il modello è qualcosa di interiorizzato che fa parte di te..Falcone non è un aeroporto, è un uomo da ammirare e seguire…”