ES Immagine ospite a Galleria Vittoria per il vernissage “Radici” di Fabio Borg

Sempre gentile Tiziano M. Toti a tenermi presente per i suoi speciali vernissage in una delle gallerie storiche di via Margutta a Roma. Questa volta ho avuto l’occasione di conoscere Fabio Borg che presso Galleria Vittoria ha inaugurato il 13 aprile scorso “Radici” sua mostra personale. Un tratto distintivo riconoscibile eseguito su supporti rigidi. Ogni opera ha una sua chiave di lettura in base alle emozioni provate in quel momento dall’osservatore. Davvero particolare: da non perdere!

L’artista maltese vuole dare un segno tangibile delle sue Radici di origini italiane, che pur essendo diventato cittadino del mondo approda con emozioni sottili ed evanescenti a Roma. Le sue Radici riemergono dal passato, ancorate alla terra creano un dialogo tra gli alberi, il cielo e il mondo reale. Un’estetica irruente racconta, attraverso i colori, i luoghi della memoria, fatti di assenza, presenza e di speranza, attraverso malinconie lontane, che riconducono la sua pittura alla memoria con evanescenti sfumature, colori intimi ed immaginari, ripresi da reconditi cassetti della memoria che creano nell’opera una struttura onirica permettendo al visitatore di addentrarsi in questa realtà personale dell’artista. Una volta entrati interamente nell’opera di Fabio Borg prendiamo consapevolezza che, in realtà, non c’è il senso di solitudine, disagio o drammaticità, bensì scenari vivi e dinamici dove natura e colore si fondono, in una visione della realtà dove l’artista ha deciso di interpretare la natura in cui identità e ritualità ritrovano radici in orizzonti misteriosi.

Borg spazia in varie tematiche, attualmente la sua ispirazione viene da paesaggi maltesi, specie quelli campestri. Influenzato inconsciamente da ciò che lo circonda, dipinge e cattura luoghi in modo da preservare la loro bellezza per le future generazioni. Questi paesaggi evocano emozioni nello spettatore, molte scene hanno percorsi che conducono nella boscaglia e nell’ignoto, attirando delicatamente l’occhio nell’opera d’arte stessa. Le sue composizioni sono caratterizzate da arrangiamenti audaci e pianure strutturate di colore terroso, che mettono in risalto lo sfondo. Il lavoro di Borg cattura l’essenza delle emozioni che sono determinate dalla sua particolare prospettiva ponendo lo spettatore su un punto di vista simile a quello dell’artista​.

Fabio Borg afferma: “Dipingere alberi per me è come un linguaggio universale della natura, in cui posso raccontare una storia diversa ogni volta che dipingo“.

La Mostra sarà aperta al pubblico fino al 22 aprile prossimo e saranno garantite le opportune attenzioni anticovid!

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