Concludo la mia rassegna su AltaRoma e dintorni con il tableau vivant organizzato da Vittorio Camaiani per la presentazione della sua capsule collection “Dalla Scozia, la Maria Stuarda del 2016”. Gli dedico l’ultimo reportage, perchè nel fragore dei giorni a ridosso della manifestazione le mie parole potevano andare perse nel gran calderone.Vittorio merita un’attenzione in più. Sono almeno un paio di anni che lo seguo di collezione in collezione. Sono onorata di conoscere la moglie e la figlia. Così come sono onorata del fatto che in ogni occasione riesce sempre a dedicarmi del tempo con sincero affetto. Perchè Vittorio è un’anima sensibile oltre che un grande artista. Quando racconta come è nata una collezione ti fa vivere e condivide con te il viaggio interiore che ha percorso per arrivare a quegli abiti.
E’ quello che ha fatto con la sua Maria Stuarda : le foto in Scozia, i campi verdi, le cancellate , il cono della torre questi gli elementi che hanno dato origine alla collezione che è stata presentata presso la Galleria dell’antiquario Valerio Turchi,a via Margutta sabato 9 luglio scorso.
Una capsule collection composta da sei creazioni in cui ritroviamo il tartan, tessuto simbolo della tradizione scozzese, rivisitato e corretto. La lana verde come i prati, cinabro e ocra come le foglie d’autunno, grigio come la nebbia che avvolge le valli, la regina del castello è una bellissima Andreea Duma – Maria Stuarda con la camicia bianca in taffetà e il pantalone spinato per il giorno, mentre la sera indossa lunghi abiti di seta dipinta a mano con i rombi classici del tartan che richiamano l’arlecchino di Picasso e si fondono al pizzo rebrodè che pare magicamente staccato dalla silhouette. Le calzature sono di Lella Baldi ed i fantastici cappelli di Jommi Demetrio.
Ringrazio per le foto l’amico fotografo Daniele Cama