Una donna che voglio definire adorabile. Con la quale mi sono subito sentita in sintonia. Qualche conoscenza comune. L’amore per l’arte e per l’acquarello. Sto parlando di Etty Bruni una donna che emana energia positiva con la sua presenza esattamente come le sue opere. Ieri pomeriggio un importante opening per la sua mostra “il Gioco del Tempo” presso la Galleria Vittoria di Roma a via Margutta.
Curata da Tiziano M. Todi , che ringrazio per la calorosa accoglienza, la mostra accompagna il visitatore in un paesaggio tra realtà e fantasia , quasi un sogno, ma molto reale. Non si può rimanere neutrali di fronte alle sue opere. Sono esplosioni di luci, colori e forme che ti avvolgono e vanno oltre la tela. Le misure 20X20 montate su pannello ammaliano. Le vorrei tutte così in un insieme creativo e rassicurante. Eppure le opere sono molto diverse tra loro per colori, ma l’effetto ottenuto non è confusione bensì armonia. Molto belli anche i quadri di forma rotonda della grandezza di un metro replicata anche come piano di artistici tavoli.
Sono lieta di essere riuscita a prendere parte a questo evento ed aver conosciuto Etty Bruni da cui ho saputo che inizialmente era una autodidatta dell’acquerello. Si impegna comprando e studiando molti libri sull’argomento, in seguito ha sentito l’esigenza di una formazione più tradizionale e si sperimenta in accademia dove sperimenta se stessa e nuove tecniche. L’acrilico le dà maggiori soddisfazioni per la forza dei colori. Di lei Rosa Orsini mette in evidenza che :
“La sua pittura ha uno stile unico e riconoscibile, un linguaggio visivo che caratterizza una considerevole produzione artistica e che si traduce nella realizzazione di scenari immaginari impressi sulla tela come visioni rivelatrici di altri mondi, dove l’orizzonte confonde i contorni in un magma di accostamenti cromatici dalle tonalità accese.
Rapita e assorta in quell’energia vorticosa e generatrice che anima le personalità sensibili all’arte, nel corso della sua carriera Etty attua un continuo processo di sottrazione del segno figurato. Col tempo supera la forma, la annulla, affidando esclusivamente al colore la capacità espressiva della sua vitalità artistica. Attraverso una struttura compositiva che si compie strada facendo, gesto dopo gesto, con intere campiture di colore, l’artista approda ad una ricerca pittorica che tocca le corde emotive dello spettatore conducendolo verso i sentieri sconosciuti sondati dalla sua fervida fantasia”.
Non posso che essere d’accordo con lei e per chi avesse piacere visitare la mostra sarà possibile fino al 16 giugno p.v. presso la Galleria Vittoria in via Margutta, 103 Roma.
grazie mille !!! E’ stato un piacere conoscerla.
un piacere tutto mio cara Etty! a presto