Con la bella stagione i romani si dilettano nel fine settimana con le gite fuori porta. Buon cibo e bei posti sono gli obiettivi. Personalmente, che per lavoro mi sposto spesso sulla provincia, riesco a trasformare anche una giornata infrasettimanale in una piccola gita; è così che ho conosciuto Ponzano Romano e condivido con voi l’esperienza!
La mia attività si svolgeva per tutto l’arco della giornata con una lunga pausa pranzo che mi ha permesso di passeggiare nella cittadina e dintorni ed anche gustare prodotti locali! Appena arrivata sono stata accolta con caffè e deliziosi cornetti a base di finocchio che per qualche ora ho ignorato, ma poi ho ceduto lo ammetto!
Ponzano dista solo 50 km da Roma è un paese arroccato su un colle dominante la valle del Tevere e pare che la sua origine sia proprio collegata al fiume. Il nome del paese deriverebbe secondo alcuni da “pons Jani”, ponte di Giano o forse dalla “gens Pontia”, famiglia romana proprietaria di una villa e di terreni nella zona. Il primitivo nucleo abitativo risulta già costituito prima della fine del XIII secolo.
La parte più antica dell’abitato deve essere individuata nella zona prospiciente il Tevere, laddove sorse la rocca trasformata nel Palazzo Abbaziale nel 1688 dal cardinale Paluzzo Altieri. Il paesaggio è mozzafiato da qualsiasi parte si guardi ed è possibile vedere i vari meandri creati dal fiume Tevere dopo aver ricevuto le acque dell’Aia a sinistra e del Treia a destra. Il più celebre è denominato “Fiasco” per la curiosa configurazione assunta dall’asse fluviale in corrispondenza di Ponzano. Proprio all’abbondanza di acqua si deve la fiorente economia agricola di Ponzano,la cui origine è strettamente collegata al fiume.
Poche anime risiedono nel paese vero e proprio e quindi quella “cittadina” che girava facendo foto tra i vicoli ha destato parecchia curiosità. Mancavano pochi giorni alla Pasqua per cui il paese era abbellito con fiori e colombe e tutto risultava molto curato e pulito.
Ad ora di pranzo mi sono recata nell’unica locanda/trattoria aperta “La mola vecchia” all’inizio del paese precisamente in località Primare e se non stiamo a guardare l’arredamento kitsch ed i tovaglioli di carta e andiamo al sodo ….bè accoglienza calorosa (a’ dottoressa della farmacia!!! un vero vip! hahaha) cibo buonissimo e genuino. Bicchiere di vino, tagliatelle fatte in casa al ragù e cicoria dell’orto …poi è stato tosto ricominciare!
Salendo di nuovo verso il mio luogo di lavoro mi sono fermata all’abbazia di San Andrea in Fiumine. Il complesso abbaziale viene citato in documenti carolingi già nel 762 dopo il mille è stato tra i possedimenti di san Paolo fuori le mura e nel 1600 ha visto pian piano la sua rovina. Solo recentemente è stato restaurato e gli ultimi lavori risalgono al 2014.
La zona è piena di maneggi e tenute alcune delle quali trasformate in splendidi agriturismi …non basta questo per programmare una gita fuori porta?