Vienna “città dei palazzi”… ma non solo

Eccomi qui di nuovo con un racconto di viaggio. Ho infatti trascorso gli ultimi quattro giorni a Vienna. Più che fornirvi una breve guida su cosa vedere in città, come ho fatto per Trieste (non avete ancora letto la mia guida su Trieste? Link qui : https://esimmagine.com/2019/06/25/vedere-trieste-in-2-giorni-guida-rapida/ ) vorrei raccontarvi qualche esperienza particolare che ho vissuto in questi giorni.

Inizio col dirvi che desideravo visitare Vienna da tanto tempo. Non c’era un motivo esatto, ma c’era qualcosa che mi attraeva di questa città. E non sono rimasta delusa. Vienna è una città piena di bellissime cose da vedere: arte, storia, cultura, monumenti e palazzi. Vienna è decisamente la “città dei palazzi”. A parte naturalmente la reggia di Schönbrunn e il complesso della Hofburg, grandi negozi e banche possedevano incredibili palazzi storici e anche passeggiando per le vie del centro si potevano ammirare stupendi palazzi d’epoca in perfette condizioni. Ma Vienna non è solo questo: è anche modernità e innovazione, rispetto per gli altri e per l’ambiente. È una città grande ma vivibile, con mezzi di trasporto perfettamente funzionanti.

Dal riferimento ai mezzi di trasporto, colgo l’occasione per raccontarvi un’esperienza che a Roma sarebbe quasi fantascienza. Il palazzo di Schönbrunn è collegato al centro città dalla metro, dunque abbiamo scelto per l’appunto di raggiungerlo in metro. Scendiamo alla fermata dove dobbiamo fare il cambio per prendere l’altra linea della metro e ci accorgiamo che la banchina non è accessibile. Prontamente degli operatori ci informano che quel tratto è chiuso per lavori e che è presente un bus sostitutivo. Informazioni chiare e comprensibili ci hanno guidato fino al bus sostitutivo e lungo tutto il tragitto per arrivare al bus erano presenti operatori per rispondere a qualsiasi dubbio o necessità. Inutile dire che, grazie a questo efficiente servizio, è stato facilissimo andare e tornare dalla reggia!

Visitando il palazzo di Schönbrunn, si possono acquistare biglietti cumulativi per entrare in più attrazioni. Ho acquistato un biglietto che comprendesse anche la visita al giardino zoologico. Merita una visita per le tante varietà di animali presenti. Aspettando con un po’ di pazienza di fronte ai diversi recinti, si possono ammirare questi bellissimi animali anche più da vicino. In generale non amo l’idea degli animali chiusi in gabbia e lontani dal proprio habitat, ma la maggior parte degli ambienti erano ricreati in maniera adeguata e ho avuto l’impressione che gli animali avessero spazio per muoversi e che fossero tutti in salute. Ho visitato anche un altro zoo, nello specifico l’Haus des Meeres Aqua Terra Zoo, una costruzione che si espande in verticale su circa 12 piani. Su ogni piano ci sono teche con pesci, anfibi e rettili. La parte che mi ha colpito maggiormente è stata sicuramente la ricostruzione della foresta tropicale. Qui non c’erano vetri né teche né cancelli. Scimmie, tartarughe giganti, uccelli ed enormi pipistrelli si trovavano a pochi centimetri da noi. Emozionante, ma allo stesso tempo un po’ ansiogeno!

Buffe esperienze a Vienna sono state il Rollercoaster Restaurant e il Museo delle Illusioni. Il Rollercoaster Restaurant si trova all’interno dell’enorme parco divertimenti Prater, che è la cornice perfetta per questo locale moderno, che si caratterizza per il fatto di essere attraversato da binari sui quali vengono trasportati cibo e bevande. Si ordina da mangiare con un tablet e il cibo arriva direttamente al tavolo sui binari. La serata è intervallata da momenti di spettacolo: una voce annuncia lo “Show time” e iniziano spettacoli di luci e musica, che rendono l’atmosfera divertente e coinvolgente. Alcuni punti deboli non mi portano ad apprezzare a pieno questo locale, ma non si può dire che non sia stato molto simpatico!

Il Museo delle Illusioni è un piccolo edificio composto da più stanze in successione. È stato divertente sperimentare le varie illusioni e farsi foto in strane posizioni, ad esempio illusioni di grandezza (sembrare tanto più grande/piccolo di un’altra persona) e di orientamento (una stanza costruita in modo tale che sembrasse che, una volta girata la foto, stessi volando mentre ero saldamente a terra).

Da brava psicologa, era mio interesse visitare il Museo di Sigmund Freud, che però purtroppo era chiuso per ristrutturazioni. Ad essere precisi, ho letto online che il Museo era momentaneamente stato spostato in due differenti sedi ma che non valeva la pena visitarlo poiché non erano esposti la maggioranza degli oggetti di interesse. Magari sarà la “scusa” per tornare in questa magnifica città!

Michela Formicone

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