Difendi l’ambiente con la moda circolare

Sono nata in una generazione in cui si indossavano gli abiti dei fratelli  o dei cugini più grandi. Sono nata in un’epoca dove la qualità veniva spesso prima della bellezza. Poco importava ad una mamma se il cappotto della bambina non era trendy o se pizzicava un po’ se era di pura lana vergine. D’estate il cotone e spesso cose fatte all’uncinetto che crescevano con te perché la mamma ci metteva poco ad aggiungere “un giro” dove serviva. Non si facevano capricci: ti mettevi quello che mamma decideva, almeno fino a quando non eri grandicello e per allora avevi messo la testa a posto e non frignavi per cose inutili.

Non c’erano armadi pieni e l’annoso problema del cosa mi metto, ma c’erano i bauli delle zie e delle nonne che trasformavano in magia ogni desiderio solo guardando dentro! Le suddette zie o nonne erano sempre pronte a tirar su, a fare orli e adattare un vecchio abito in una meraviglia per una festa. Personalmente ho avuto sempre un modo speciale di vestire, perché ho sempre amato mischiare e recuperare. Da grande ho appreso che molti dei miei pezzi iconici erano “vintage” e ho iniziato a dare ancora più valore a quel significato.

Si parlava già allora di inquinamento, ma l’ultimo problema era che fosse la moda a produrlo…oggi invece con industrie che producono 50 collezioni l’anno (di pessima qualità e fattura!) sembra che proprio la moda abbia una seria responsabilità al riguardo.

Siamo sempre più tentati ad apparire più che ad essere, ed apparire al meglio con il nostro abito “instagrammabile” poco importa se lo useremo altre volte o mai più. Non va di moda darlo ad una sorella e un’amica certo si offenderebbe. E quindi di tutta quella pila di abiti che succede? Che si riempiono i cassonetti perché molti di quei pezzi al primo lavaggio sono slabbrati o sono passati di moda da una settimana!!

Questa corsa all’avere tanto e di tendenza ha portato al fast fashion che non solo non produce abiti ben fatti e di pessima qualità, ma che porta l’industria a ritmi di lavoro incalzanti a prezzi sempre più competitivi per stare sul mercato. A farne la spesa sono i lavoratori obbligati con orari e situazioni al limite della decenza.

Ecco perché è importante imparare l’uso della parola Moda Circolare. Molti stilisti hanno cominciato a produrre con tessuti riciclati (si possono riciclare solo tessuti naturali, altrimenti si producono più scorie di quelle che si intende eliminare!), ma i costi di produzione sono ancora alti e non sempre ciò che ascoltiamo nelle campagne pubblicitarie è rispettato completamente nella realtà. I tessuti misti sono difficili da riutilizzare e spesso finiscono nell’inceneritore, mentre è più semplice con quelli sintetici che ne producono altri comunque sintetici.

Ci sono anche nuovi tessuti che nascono dal riciclo di materiali plastici quali Econyl o Newlife che provengono da scarti industriali, bottiglie di plastica ecc. Anche il riciclo sebbene rappresenti una svolta ha i suoi tempi e ancora dei costi elevati. Ad oggi è possibile pagare più caro un capo in cotone riciclato che uno con fibra vergine!

Quindi noi consumatori cosa possiamo fare?

  • Cerchiamo di conoscere non solo le tendenze di moda, ma anche come e dove vengono prodotti i capi che indossiamo e cerchiamo di fare scelte etiche e non solo legate al dio denaro.
  • Usiamo lo stesso abito per occasioni d’uso differenti cambiando gli accessori. Non c’è niente di male: come insegna “Kate” Duchessa di Cambridge
  • Impariamo che un abito riciclato (sia con nuove occasioni d’uso, sistemato da una sarta o fatto con materie riciclate) può essere più originale e non corrisponde a meno qualità.
  • Acquistiamo meno, ma controllando meglio le etichette.
  • Riprendiamo l’idea dello scambio tra amiche o parenti, ma anche con perfetti sconosciuti come con Vinted!*
  • Ai mercatini dell’usato, se sai cercare bene,  ti troverai a vestire fuori dai comuni canoni, ma solo se sei una vera  fashionista
  • Cerca su Internet i portali ecofashion che con le App dedicate di propongono prodotti amici del pianeta al giusto prezzo.

Abito turchese stupendo con sottogonna in tulle, acquistato in un mercatino vintage ed utilizzato una sola volta ad una serata di gala con Vittorio Sgarbi al Festival dei due Mondi a Spoleto. Dopo qualche anno di permanenza nel baule oggi è partito per la Francia con Vinted a fare contenta un’altra ragazza! Fai come me: ricicla e riusa!

In un anno sulla piattaforma di Vinted ho acquistato; con gli introiti delle mie vendite, merce (non solo abiti, ma anche oggetti per la casa!)per un valore di circa 3000 euro!) seguimi su emyinrome2022… e facciamo cambio!!!

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