Lettura psicologica dei personaggi dei Simpson

Come forse sapete, sono laureata magistrale in Psicologia.

Come forse non sapete, adoro i Simpson e amo immergermi nel “mondo giallo” creato dal visionario Matt Groening.

Ho pensato così di proporre una mia personale interpretazione in chiave psicologica di alcuni dei personaggi principali di questa serie di successo.

Homer Simpson

Cominciamo da lui, dal capofamiglia. I problemi di Homer sono evidenti non appena lo si vede per la prima volta: obesità, apatia sul lavoro, dipendenza da alcol, rabbia esplosiva. Ad un QI molto basso, Homer associa una forte impulsività, che lo porta a non riflettere sulle proprie azioni prima di compierle. Lo vediamo spesso mangiare oggetti di ogni sorta, buttarsi in avventure incredibili, accettare sfide che non è in grado di superare. Questo, a livello cerebrale, potrebbe ricondursi ad un malfunzionamento della corteccia prefrontale, che è deputata alle cosiddette “funzioni esecutive” come prevedere le conseguenze delle azioni.

Homer ha un’infanzia difficile. Sua madre, di animo rivoluzionario, lo ha lasciato da piccolo ed è cresciuto con un padre poco affettuoso e che lo rimproverava spesso. Queste sue mancanze nell’infanzia possono essere facilmente ricollegate alla tendenza a sviluppare dipendenze.

Ama trascorrere il suo tempo con amici simili a lui e rifiuta l’aiuto e il supporto del vicino Ned Flanders, dal quale forse invece potrebbe imparare qualcosa. Le difficoltà di Homer con la famiglia d’origine si riflettono nella sua attuale famiglia, nel rapporto complesso con i propri figli. Non è in grado di comunicare con loro: strangola Bart, non trova argomenti per parlare con Lisa e a volte dimentica l’esistenza di Maggie.

Però, alla fine, Homer è un buono. Il suo amore per la moglie Marge riesce a vincere su qualsiasi altra cosa.

Marge Simpson

Per sposarsi con Homer, Marge ha rinunciato ai suoi sogni. Aveva delle passioni, era brava a scuola. Ma poi ha conosciuto Homer, è rimasta incinta e ha dovuto cambiare i propri piani. A volte Marge mostra un po’ di tristezza per questo suo percorso di vita, ma il suo amore materno prevale. Avendo messo tutta se stessa nel matrimonio e nei figli, Marge spesso vive con profondo dolore i fallimenti del marito e dei figli, come se fossero i propri. L’amore materno è però allo stesso tempo debolezza e forza di questo personaggio. Se i figli sono in pericolo, nessuno la può fermare. Infatti, in termini neurofisologici, l’attitudine all’accudimento è in grado di inibire tutti gli altri sistemi.

Per la maggior parte della serie, vediamo Marge casalinga, che cura e pulisce la casa ai limiti di un Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). Non dimenticherò mai una scena in cui ha stirato una busta della spazzatura prima di inserirla nel secchio. Ad una condotta di vita modello, ogni tanto Marge affianca piccole cadute in qualche vizietto, come il bere. Cerca di compensare la sua vita semplice provando occasionalmente qualche nuova avventura, che solitamente si conclude in poco tempo, riportandola alla sua quotidianità.

Bart Simpson

Bart è il figlio maggiore, la “causa” del matrimonio tra Homer e Marge. Mentre Marge non evidenzia mai questo aspetto, Homer lo ricorda spesso, costruendo in questo modo un rapporto inadeguato con il figlio.

Bart ha chiaramente un disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD). Non riesce a stare fermo né concentrato per lunghi periodi, è sempre in movimento, è distratto, non riesce a controllare gli impulsi mostrandosi quindi irruento. Manifesta inoltre difficoltà scolastiche.

Bart combina continuamente guai. Sono sia il risultato del suo disturbo, sia la necessità di ottenere attenzione dal padre. Spesso infatti vediamo nella serie che ad ogni comportamento errato di Homer, corrisponde una specifica reazione di Bart.

Bart presenta inoltre i primi sintomi di un disturbo antisociale di personalità: a volte commette piccoli furti, dice spesso bugie e si scontra con l’autorità (autorità intesa sia come i genitori, sia come il preside della scuola Seymour Skinner, sia come le forze di polizia). Bart prova rimorso per le proprie azioni principalmente quando ferisce personalmente un suo caro. In altre occasioni, come quando i suoi scherzi colpiscono la scuola, si diverte.

Lisa Simpson

Lisa è la figlia di mezzo. Come tale, spesso non è ascoltata, è poco considerata e non viene compresa. Spesso si sente un “pesce fuor d’acqua” rispetto alla sua famiglia. Lisa è molto intelligente, particolarmente dotata fin dai primi mesi di vita. Ha molte passioni ed interessi e vive la sua vita secondo convinzioni che segue con rigore, come il femminismo, il vegetarianismo e il rispetto dell’ambiente. Se le venisse somministrato un Big Five Questionnaire (BFQ) risulterebbe sicuramente un punteggio molto alto nella dimensione della coscienziosità.

Lisa è la classica “nerd”, “secchiona”, con pochi amici. Generalmente accetta il suo isolamento sociale, ma in alcune occasioni diventa per lei un peso. Infatti, nel processo di costruzione della sua identità, lotta tra il mantenere vive le sue passioni e convinzioni (che spesso la allontanano dai bambini suoi coetanei, essendo forme di anti-conformismo) e una pressione all’uniformità. A volte infatti, per non sentirsi sola, Lisa cerca di somigliare agli altri bambini, annullando o nascondendo alcuni aspetti di se stessa. Accanto quindi a ideali molto forti, si nota una fragilità, probabilmente dovuta allo sviluppo identitario ancora in corso.  

Seymour Skinner

Skinner è il preside della scuola elementare di Springfield. Ha una struttura di personalità molto fragile: tende infatti ad accettare comandi e critiche continui sia da parte di sua madre, che da parte del sopraintendente scolastico Gary Chalmers.

In particolare con la madre, Skinner ha un rapporto estremamente conflittuale. Cerca di compiacerla senza mai ricevere alcuna forma di accettazione da parte sua. La madre infatti lo sgrida continuamente ed è totalmente anaffettiva. Allo stesso tempo, però, richiede sempre attenzioni: vediamo infatti nella serie che chiama suo figlio anche nei momenti più inopportuni per fargli richieste assurde che lui deve esaudire subito. Skinner vive chiaramente con quello che la Control Mastery Theory definirebbe un “senso di colpa da separazione/slealtà”. Nonostante il suo rapporto disfunzionale con la madre, Skinner non la lascia perché sostenuto dalla credenza che se andasse via, la madre ne soffrirebbe e non potrebbe sopravvivere senza di lui.

Infine, Skinner mostra spesso sintomi da disturbo da stress post traumatico (PTSD) dovuto alla sua esperienza come militare in Vietnam. In diverse puntate infatti rievoca con angoscia le esperienze vissute in guerra.

Milhouse Van Houten

Milhouse è il migliore amico di Bart. A numerosi problemi fisici (allergie, asma), Milhouse associa anche diverse criticità psicologiche, come ansie e paure. I genitori di Milhouse si sono separati e questo ha creato un trauma nel bambino, che non accetta la separazione. Milhouse ha una scarsa autostima e una personalità fragile, il che lo porta ad attaccarsi ad una personalità (apparentemente) più forte come quella di Bart, rispetto al quale ha sviluppato una sorta di dipendenza affettiva. A causa di questa sua dipendenza da Bart, spesso Milhouse si caccia nei guai e si prende la responsabilità per le malefatte dell’amico.

Patty e Selma Bouvier

Patty e Selma sono le gemelle sorelle di Marge. Sono due donne obese, prive di autostima, depresse, dipendenti dal fumo, insoddisfatte della propria vita personale e lavorativa. Proiettano la loro insoddisfazione per se stesse, nonché l’invidia per Marge, verso l’esterno, divertendosi a prendere in giro Homer per i suoi insuccessi. Si tratta di un “diversivo” per non porre l’attenzione sulle difficoltà personali.

Il personaggio di Selma vive vicende più movimentate nel corso della serie. Ha alcune relazioni e matrimoni turbolenti che vengono però conclusi in poco tempo. Questo accade perché Selma, alla disperata ricerca di uno scopo nella sua vita, si imbarca in tutte le relazioni che le capitano, senza rendersi conto che non sono adatte a lei o che l’uomo in questione non ha un interesse sincero nei suoi confronti. Selma sembra riuscire a trovare in maniera genuina il senso della sua vita nel momento in cui, dopo rocambolesche avventure, riesce ad adottare una bambina cinese. 

Cosa ne pensate? Siete d’accordo con la mia interpretazione?

Lasciatemi un commento e ricordate di seguirmi anche su Instagram, mi trovate come @emilyprestige

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