Non conoscevo l’autore: tal Angelo Molica Franco che poi ho scoperto essere anche giornalista e traduttore letterario, collaboratore delle pagine culturali del venerdì di Repubblica, Il Fatto quotidiano e della bibbia in assoluto : Vogue! Unica pecca da riferire è che talvolta dà per scontato che si conoscano le vite dei vari personaggi che hanno animato la vita di Parigi negli anni “20 , ma ne sono comunque venuta a capo!
Non conoscevo neanche la casa editrice, ma ho scoperto alla Fiera del libro “Più libri, più liberi” a dicembre che sono davvero un’infinità per cui la mia mancanza non è così grave e comunque il libro “A Parigi con Colette” – Giulio Perrone editore- è tornato a casa con me! Insieme ad un altro libro della stessa casa editrice di cui vi parlerò in seguito!
Sono stata stregata dalla copertina, lo ammetto quel rosa confetto l’ho trovato delizioso come il nome a carattere cubitali di una delle mie città preferite e poi di Colette non conoscevo molto e quel periodo storico ha dato vita a tanti movimenti culturali e per le vie di Parigi sono passati tanti personaggi incredibili da Hemingway a Cocteau che hanno visto nascere quartieri come Montmartre e locali come il Moulin Rouge!
Ed ecco arrivare Colette, una vita in gran parte discutibile a dire il vero, ma testimone e promotrice di tutto quello che conosciamo di quella Parigi di cui tutti noi siamo innamorati. Il sottotitolo del libro è “ Qui tutto comincia e insieme si compie” ed è vero l’ho scoperto pagina per pagina. Ciò che conosciamo ha avuto origine circa 100 anni fa e quei luoghi e quei personaggi sono impressi nella nostra memoria e più vivi che mai.
Oggi a Parigi abbiamo un museo Colette ed una via Colette (nuovo nome di Rue de l’Hospice ai tempi della scrittrice)
“Vivere in quei luoghi anche se solo per pochi giorni è compiere un viaggio all’interno del tempo -racconta l’autore verso la fine del libro parlando della casa di Colette- Superata la soglia del grande portone di legno, tutto è stato ricreato come se lei dovesse tornare da un momento all’altro, come se dovesse varcare la soglia ed immergersi di nuovo nel suo passato senza tempo…”
E quell’aria nostalgica che solo Parigi, e tutti i suoi protagonisti, sa offrire è il fil rouge di tutto il racconto che risulta davvero gustoso e da leggere tutto d’un fiato!
Di Colette ho letto Cheri.
Mi piace molto il periodo storico e l’allegria che sprizzava in ogni dove nonostante ci fosse poco da stare allegri, se ci si pensa bene. Anzi! La maggior parte era povera in canna e non c’era a volte neppure da mangiare.
Ma tutto era frizzante e dinamico e c’era una gran voglia di futuro.
Confermo cara Giusy…il periodo storico non era dei migliori, ma forse proprio questo è stato uno stimolo per migliorare e crescere e provare cose nuove! Quell’aria frizzante che tanto attrae il lettore è dato da questo: voglia di osare, superare i limiti, proporre ed imporre cose nuove! Sono stati davvero tanti i personaggi significativi dell’epoca! ed anche in Italia non siamo rimasti indietro da Marinetti a D’Annunzio tanto per citarne alcuni!
Come mi piacciono questi scambi sulla lettura…
Li adoro!!
Grazie per averli condivisi con me.